Brillante, di grande impatto, quasi brutale, la recente campagna di Amnesty International contro l’indifferenza verso avvenimenti, situazioni, realtà che non ci riguardano da vicino, ma che fanno parte del mondo in cui viviamo. “Non sta succedendo qui. Ma sta succedendo ora”, appunto.
Ero iscritto ad Amnesty, a Roma ho partecipato ad alcune manifestazioni.
Poi ho chiesto aiuto per una cosa gravissima e urgente: Amnesty Italia manco rispondeva.
Sono andato in sede, perdendo mezza giornata, per ricevere risposte burocratico-evasive, in perfetto stile italio-mafioso (con recapiti errati o inesistenti). Un carrozzone; leggere
“contro l’indifferenza verso avvenimenti” fa pena e schifo. Facile attivarsi per le cose che non riguardano se stessi.
Idea fantastica. Ma voto 0 al copy italiano che, a quanto leggo in una delle foto, ha combinato un disastro.
La traduzione in italiano non si capisce perchè non sia rimasta fedele all’originale.
Per voler sintetizzare all’estremo, l’headline perde di impatto e di senso. Innanzitutto dice “succede” invece di “sta succedendo”, perdendosi il concetto portante del messaggio, ovvero la simultaneità .
E poi distoglie l’attenzione dalla parola chiave del titolo, il verbo “is happening”, che infatti nell’originale è volutamente ripetuto.
Chissà , forse della localizzazione se ne è occupata l’agenzia internazionale interpellando un traduttore generico e non un copywriter e questo è il risultato: tanto valeva tenerla in inglese.
Condivido le tue osservazioni, e aggiungo che anche un traduttore generico -ma anche chiunque abbia un minimo di dimistichezza con l’inglese- avrebbe saputo fare meglio. Dove meglio sta per tradurre due righe senza sconvolgerne il significato.
Aggiungo che in inglese c’è anche un velato doppio senso nel termine “happening” (inteso come “avvenimento che suscita interesse”), che tradotto in italiano si perde.
Condivido appieno.
La mia opinione è che in assenza di una corretta traduzione che conservi completamente il significato originale, molto meglio evitare la traduzione, ovvero lasciarla in lingua originale, che essendo l’inglese, verrà compresa da tantissimi.
Ero iscritto ad Amnesty, a Roma ho partecipato ad alcune manifestazioni.
Poi ho chiesto aiuto per una cosa gravissima e urgente: Amnesty Italia manco rispondeva.
Sono andato in sede, perdendo mezza giornata, per ricevere risposte burocratico-evasive, in perfetto stile italio-mafioso (con recapiti errati o inesistenti). Un carrozzone; leggere
“contro l’indifferenza verso avvenimenti” fa pena e schifo. Facile attivarsi per le cose che non riguardano se stessi.
pourquoi la violence dans cette monde
Idea fantastica. Ma voto 0 al copy italiano che, a quanto leggo in una delle foto, ha combinato un disastro.
La traduzione in italiano non si capisce perchè non sia rimasta fedele all’originale.
Per voler sintetizzare all’estremo, l’headline perde di impatto e di senso. Innanzitutto dice “succede” invece di “sta succedendo”, perdendosi il concetto portante del messaggio, ovvero la simultaneità .
E poi distoglie l’attenzione dalla parola chiave del titolo, il verbo “is happening”, che infatti nell’originale è volutamente ripetuto.
Chissà , forse della localizzazione se ne è occupata l’agenzia internazionale interpellando un traduttore generico e non un copywriter e questo è il risultato: tanto valeva tenerla in inglese.
Condivido le tue osservazioni, e aggiungo che anche un traduttore generico -ma anche chiunque abbia un minimo di dimistichezza con l’inglese- avrebbe saputo fare meglio. Dove meglio sta per tradurre due righe senza sconvolgerne il significato.
Aggiungo che in inglese c’è anche un velato doppio senso nel termine “happening” (inteso come “avvenimento che suscita interesse”), che tradotto in italiano si perde.
Condivido appieno.
La mia opinione è che in assenza di una corretta traduzione che conservi completamente il significato originale, molto meglio evitare la traduzione, ovvero lasciarla in lingua originale, che essendo l’inglese, verrà compresa da tantissimi.
In realtà se vogliamo riprendere il nome della campagna questo sarebbe “Not Here But Now” – Svizzera 2006.