Il 40% degli inserzionisti americani intervistati nell’ambito di una ricerca condotta da Advertiser Perceptions ha dichiarato che nel prossimo anno toglierà denaro all’advertising sulla carta stampata, per dare spazio al mobile. E c’è anche un altro 34% pronto a diminuire la spesa per la pubblicità in TV, per poi spostarsi a sua volta proprio su smartphone e tablet. Perché è lì che la gente spende il suo tempo, è lì che si fanno gli affari. Lo studio è stato ripreso da eMarketer in questo articolo.
In generale, dunque, la parte di inserzionisti decisa a puntare sui dispositivi mobile è in costante aumento, almeno negli USA. Il trend, comunque, era confermato anche in Europa e l’Italia non fa eccezione, anche se qui la TV continua a rappresentare una fetta enorme, forse troppo, degli investimenti pubblicitari dei grandi brand.
Tornando alla ricerca, c’è anche un corposo 38% che, sì, spenderà in pubblicità mobile, ma grazie ad un aumento del budget a disposizione. Eventualità da scartare entro i nostri confini, questa.
Secondo una previsione di eMarketer l’incremento dell’advertising su questi device salirà del +78% nel corso dei prossimi 12 mesi. Un giro d’affari che supererà i 19 miliardi di dollari e che, sempre secondo le previsioni, è destinato a raggiungere anche i 24 miliardi nel giro di un biennio. Cifre che raccontano gli spostamenti dei budget, degli obiettivi. Il cambiamento delle modalità di advertising, profondo e inarrestabile.
A proposito: smatphone o tablet? CTR più alto sui primi, esperienza di navigazione dell’utente più gradevole sui secondi. Una cosa è certa, presente e futuro sono del mobile.