Esordiscono sul web in un 1994 ormai lontano, i banner.
Allora garantivano addirittura il 78% di CTR, mentre oggi soltanto due persone ogni mille annunci decidono di cliccare sui banner, a dimostrazione di come il mondo dell’Advertsing in rete stia mutando seguendo un processo irreversibile, condizionato dai social media e dalla nuova concezione di Web.
[Immagine: TechCruch]
E’ vero: i banner ci sono ancora oggi. Ma il loro problema è che sono vittima di “assuefazione” da parte degli utenti, ormai abituati a recepire ed eliminare la pubblicità in blocchi sui portali online, concentrandosi direttamente sul contenuto principale della pagina.
Come sta reagendo il mondo dell’Advertsing a questo mutamento?
Interessante è in tal senso questo post di Mark Suster pubblicato da TechCruch, riguardante il futuro della pubblicità sul Web.
Come verranno investiti nei prossimi anni i 475 miliardi di dollari che annualmente vengono investiti in pubblicità? La soluzione sembra essere una soltanto: Advertising integrato. Integrato nei contenuti, nelle immagini, nelle attività che l’utente svolge in rete.
“Integrazione” è la parola-chiave.
Sì, perchè a differenza del banner che risulta comunque esterno al contenuto, l’Advertising integrato “colpisce” l’utente nel mezzo della sua esperienza, lo coinvolge e lo conduce dunque ad acquistare il prodotto/servizio, o comunque a notarlo, a prenderlo in considerazione.
Pubblicità integrata con i contenuti, dicevamo. Ma anche con le immagini, come nei due casi segnalati nell’articolo: GumGum e Pixazza, quest’ultimo investimento di Google Ventures e chiaro esempio di Advertsing integrato nelle immagini.
E non mancano, poi, i videogames: guardate cos’ha escogitato Carlsber per questa campagna 🙂
Questo permette di essere realmente sicuri che l’utente può potenzialmente essere un cliente: legare un preciso annuncio ad un contenuto particolare, fa sì che vi sia la certezza che il target a cui ci si rivolge offra maggiori possibilità di successo in termini di CTR.
“Gli inserzionisti pagano per l’efficacia”, scrive Suster nel suo post.
L’Advertising integrato è in grado di garantire questa efficacia, secondo voi?
Qual’è il vostro parere in merito?