Domande e risposte sul servizio a pagamento di YouTube (FAQ)


Le domande più frequenti su YouTube e la nuova offerta di canali a pagamento lanciata in America.

1) YouTube a pagamento significa la morte di YouTube gratuito?

Assolutamente no. La maggioranza dei contenuti video che circolano su YouTube saranno gratuiti. La possibilità dell’abbonamento coinvolge solo i partner proprietari di canali che producono contenuti professionali e che faranno esplicita richiesta di aderire al programma. Si tratta di un ampliamento dell’offerta di YouTube con contenuti specifici ed esclusivi paragonabili a quelli presenti nelle Pay TV  mentre i video che siamo abituati a guardare gratuitamente su YouTube rimarranno tali.

2) Quali e quanti sono i canali selezionati per il programma a pagamento?

Nella sezione “Sfoglia canali” di YouTube si può trovare la lista dei 54 canali che aderiscono al programma pilota, adeguatamente segnalati con l’etichetta “Canali a pagamento“. I canali spaziano dai documentari allo sport, dall’educazione all’intrattenimento, fino all’informazione e ai cartoni animati per i più piccoli includendo nomi ormai famosissimi in America come Sesame Street, programma educativo per ragazzi il cui canale a pagamento sarà lanciato a breve e UFC, canale sportivo dedicato ai combattimenti. Potranno esserci anche canali dedicati ai film e che fanno parte del circuito YouTube Movies, come Qello.

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3) Quali saranno i costi del servizio?

Ci sono diverse prezzature ma si parte da un minimo di 0,99 $ mensili. Tra i canali attualmente disponibili, uno dei più costosi è proprio quello di UFC che propone un abbonamento di 5,99 $ mensili. I canali potranno offrire degli sconti particolari agli spettatori che scelgono un abbonamento annuale; inoltre tutti i canali offriranno un periodo di prova gratuita di 14 giorni. Disponibile anche un’offerta che permette di iscriversi a 7 canali per 10 $.

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4) I canali a pagamento avranno la pubblicità?

Sarà facoltà dei proprietari dei canali scegliere se presentare o meno pubblicità nei propri video. La presenza di advertising sarà segnalata nel box informativo presente sul canale con la dicitura “No advertising” oppure “May include Ads”. Attualmente la maggior parte dei canali pilota ha deciso di non ricorrere alla pubblicità, quindi l’abbonamento costituirà la loro unica fonte di guadagno.

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5) Come avviene l’iscrizione?

Per adesso la procedura per effettuare l’abbonamento è disponibile solamente via desktop ma sarà successivamente accessibile anche da altri dispositivi.

6) Come verrà effettuato il pagamento?

Gli utenti interessati a sottoscrivere l’abbonamento dovranno utilizzare il servizio per i pagamenti Google Wallet, l’alternativa di Google a PayPal.

7) Su quali dispositivi sarà possibile visualizzare i canali in abbonamento?

Con il proprio account YouTube, l’utente sarà in grado di visualizzare i contenuti dei canali in abbonamento da tutti i dispositivi: computer, smartphone, tablet e smart TV (probabilmente in futuro anche dai Google Glass).

8) Tutti i partner di YouTube potranno rendere il loro canale a pagamento?

Potenzialmente si. Basterà essere partner ed effettuare la richiesta a YouTube compilando il form dedicato.

9) In quali paesi sono disponibili gli abbonamenti?

I canali a pagamento per adesso sono disponibili sul mercato americano con alcune eccezioni per il Canada e l’Inghilterra. In Italia ed in tutti gli altri paesi non è ancora possibile usufruire del nuovo servizio ma è probabile che se il programma avrà successo, YouTube deciderà di allargarlo anche agli altri paesi.

10) Quanto guadagnerà YouTube e quanto il partner?

Durante la conferenza stampa di presentazione del progetto, Malik Ducard ha fatto sapere che “più del 50% delle entrate andrà ai proprietari dei canali, Youtube terrà il resto per sé”. YouTube potrebbe replicare il modello adottato dalla maggior parte delle piattaforme, concedendo il 70% dei guadagni ai proprietari dei contenuti.

11) È la prima volta che youtube pensa a forme a pagamento?

No. In passato YouTube ha già sperimentato delle sottoscrizioni a pagamento (evento live in partnership con Willow.tv). Inoltre Google sta per lanciare su YouTube un servizio a pagamento di streaming musicale.

12) Come è nata l’esigenza degli abbonamenti?

Nell’annuncio ufficiale presente nel blog di YouTube si evidenzia come i canali a pagamento siano frutto della necessità di “una nuova forma di supportare i canali di YouTube che producono contenuti di valore”; non essendo la sola pubblicità in alcuni casi sufficiente a sostenere i costi di produzione dei partner. Spesso le star di YouTube una volta raggiunto il successo si spostano su altre piattaforme, come la televisione, pe via dei maggiori guadagni. In questo modo YouTube vuole offrire ai partner un motivo in più per continuare a distribuire i contenuti sulla propria piattaforma, garantendo delle entrare regolari che permettano loro di essere più competitivi.

13) Ci sono altri servizi che offrono video a pagamento online?

Anche Vimeo ha recentemente lanciato un servizio che permette ai produttori contenuti video di metterli a disposizione degli utenti per lo streaming a pagamento: Vimeo on demand.

Inoltre c’è sicuramente da parte di YouTube anche il desiderio di crescere e presentarsi per i produttori come una valida alternativa a networks come Hulu e Netflix che in America ricevono tantissimi abbonamenti. Un ulteriore passo, dopo il recente restyling della piattaforma, per rendere il proprio business più appetibile e più simile a quello dei canali via cavo o satellitari.

14) Quali sono i rischi?

Il rischio maggiore è rappresentato dalla possibilità che i canali a pagamento potrebbero non soddisfare gli standard qualitativi richiesti e quindi perdere una consistente quota dei loro iscritti, decretando il fallimento dell’ambizioso progetto. Ma ad una più accurata analisi non bisogna tanto chiedersi se YouTube avrà successo o meno con questo nuovo servizio, quanto domandarsi chi avrà successo con i canali a pagamento di YouTube. Citando l’articolo di Paidcontent.org:

IIt’s more about who can succeed with subscriptions on YouTube – and I suspect that we are going to see many failures and quite a few success stories.

I presupposti per la riuscita di alcuni di questi canali ci sono tutti: offriranno contenuti esclusivi, show di una durata paragonabile a quella televisiva, intere serie che gli abbonati potranno guardare quando lo desiderano e così via. A differenza dei pacchetti offerti dai grandi network a pagamento, sarà possibile sottoscrivere l’abbonamento per il singolo show desiderato e costruirsi così un palinsesto altamente personalizzato, senza dover pagare per contenuti che non sono ritenuti interessanti. Vedremo nei prossimi mesi se con questo nuovo servizio Google/YouTube riuscirà a conquistare il cosiddetto pubblico Zero-TV home costituito dagli americani che hanno smesso di pagare tv via cavo o satellitari e che fruiscono di contenuti multipiattaforma su più dispositivi attraverso servizi in abbonamento online. In questo caso ci saranno buone probabilità che nei prossimi anni vedremo approdare anche in Italia questo nuovo servizio.

 

L’articolo nasce dalla discussione “YouTube a Pagamento” all’interno del forum GT.

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