Gli Italiani dicono addio ai negozi tradizionali: e allora dove comprano?


Internet ha rivoluzionato le nostre abitudini d’acquisto
Alla fine dell’anno avremo speso quasi 12 miliardi di euro in E-Commerce, con oltre 13 milioni di acquirenti attivi

Sembrerebbe proprio che gli Italiani abbiano trovato modi e luoghi alternativi ai tradizionali “giri” tra i negozi per fare gli acquisti.

Il nostro shopping è cambiato: da Nord a Sud, entriamo sempre meno nei negozi, come confermano i dati di Confcommercio e Confesercenti secondo cui nel 2013 hanno chiuso più di 37 mila vetrine, mentre preferiamo investire il budget dedicato agli acquisti su siti web, canali tv e mercatini.

Le ragioni, oltre alla crisi (concausa ormai di qualsiasi dinamica della società contemporanea), sono da ricercare in Internet e nella coscienza eco-friendly, sempre più diffusa.

Da una parte Internet ha rivoluzionato le nostre abitudini d’acquisto: gli shop virtuali sono sempre aperti, non si fa la fila, la merce arriva direttamente a casa, molto spesso i servizi di spedizione, cambio e reso dei prodotti sono erogati gratuitamente; d’altra parte la sensibilità verso l’ambiente ha dato nuova linfa ai mercatini dell’usato e alla pratica del baratto, esempi concreti della filosofia del riciclo e del riuso.

mercatino_del_usatoL’Osservatorio dei consumi Findomestic ci dice che un italiano su due acquista oggetti non nuovi (cosiddetti di seconda mano) nei mercatini, per lo più  dischi, giocattoli e oggetti per bambini come passeggini, culle, seggioloni.

Il vantaggio di questo “consumo alternativo” è doppio: chi vende, arrotonda il reddito mensile e si riappropria dello spazio in casa, chi compra risparmia e aiuta l’ambiente contribuendo ad allungare la il ciclo di vita dei prodotti. Insomma l’usato diventa sempre di più una scelta etica, oltre che economica. Reteonu.it riunisce i migliaia di operatori dell’usato della penisola (mercati storici e delle pulci, fiere, botteghe rigattiere, etc.).

ecom Passando a Internet: secondo le stime riportate nel report dell’undicesimo Osservatorio eCommerce B2C Netcomm, School of Management del Politecnico di Milano, alla fine dell’anno avremo speso quasi 12 miliardi di euro nei negozi virtuali e sono 13,6 milioni gli acquirenti online attivi nel nostro Paese. I più amati risultano essere Amazon per i libri e Zalando per le scarpe, Asos e Forever 21 per i vestiti, in quanto si trovano anche brand stranieri irreperibili nei negozi tradizionali.

Il futuro, per nulla lontano, prevede il passaggio dall’E-commerce all’M-commerce, cioè lo shopping  in rete effettuato attraverso il cellulare e grazie all’uso sempre più massiccio delle app. Già oggi i dati indicano che si fa un acquisto online via smartphone o tablet ogni 17 secondi. Qui è possibile vedere quali altri colossi delle vendite sul web rientrano tra i preferiti degli italiani.

televenditaInfine parliamo di televendite. Note agli Italiani a partire dagli anni ‘80 insieme alle emittenti private, sviluppatesi negli anni ‘90 grazie soprattutto al ruolo dei tele-venditori divenuti icone di dubbia eleganza (chi non ricorda Vanna Marchi e Roberto Da Crema?), date per spacciate negli anni 2000, hanno invece rinvigorito la loro presenza e il loro giro d’affari grazie a i canali tematici satellitari come QVC e Hse24.

Oggi i canali di shopping hanno un giro d’affari di 500 milioni di euro e sono ritenuti comodissimi, soprattutto dalle donne che non abitano nella grandi città e che non hanno la possibilità di frequentare numerosi negozi.

Per lo shopping all’italiana contano dunque i prezzi competitivi (tra vetrine online e mercatini si stima che si possa ottenere mediamente un risparmio del 30% rispetto agli acquisti presso negozi fisici) ma anche la sensazione, che fa sentire i consumatori liberi e che il negozio sia sempre con il cliente.

Voi che tipo di consumatori siete e come preferite fare shopping?

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